Necropoli di epoca Longobarda

Nelle due località, Morrione e Vicenne, distanti tra loro poco meno di 1 km, situate nella piana di Bojano-Sepino proprio al margine del percorso del tratturo Pescasseroli-Candela, sono state scavate due necropoli simili per epoca e per rituale funerario. Le tombe finora portate alla luce sono 350; esse sono orientate costantemente ovest-est e presentano fosse semplici senza copertura; il corpo ha sempre la testa ad ovest. Le sepolture appartengono ad individui maschili, femminili e a bambini; una percentuale, aggirabile attorno al 10%, è costituita da cavalieri sepolti con i loro cavalli. I corredi della maggior parte delle sepolture sono costituiti essenzialmente da oggetti personali, mentre piuttosto rari sono i vasi: di piccole dimensioni (brocchette, vasetti senza manici) di solito piuttosto rozzi, modellati a mano; talvolta è presente il bicchiere a calice di vetro. Nelle tombe femminili gli ornamenti più frequenti sono gli orecchini in metallo prezioso (oro, argento), le collane di pasta di vetro e di ambra, a volte i pettini in osso. Femminile è anche il coltellino di ferro. Tra le tombe maschili quelle con cavallo sono le più ricche: vi si trova generalmente la cintura con i suoi elementi funzionali e decorativi: fibbie, pendenti in bronzo o in ferro ageminato. L’arma più diffusa è lo scramasax, cioè la lunga spada ad un solo fendente, ma sono presenti anche la cuspide di lancia, le punte di freccia, pugnali e coltelli. Talora c’è anche lo scudo nei suoi elementi superstiti (umbone e imbracciatura), e a volte alcuni oggetti strettamente personali come anelli o bracciali; i cavalli portano la bardatura, completa di morsi, briglie (decorate con borchie di bronzo, d’argento, di osso), staffe, fibbie ed anelli vari. Nelle sepolture infantili si trovano gli stessi oggetti degli adulti; loro oggetto peculiare è un pendaglio di vetro ottenuto con il fondo di un bicchiere a calice. Il rituale della sepoltura del cavallo nella tomba del suo cavaliere era finora noto per aree dell’Europa centro orientale e in Asia centrale. Il seppellimento è contestuale, il cavallo cioè era abbattuto alla morte del suo padrone e sepolto nella fossa contemporaneamente; questo rituale è tipicamente asiatico, legato alla cultura dei popoli cavalieri delle steppe, in un contesto cioè in cui l’animale ha un ruolo essenziale nella realtà sociale (oltre che economica e militare). Questi ed altre osservazioni sulla presenza di alcuni oggetti di tipo asiatico (le staffe e gli orecchini, alcuni tipi di fibbie) fa ipotizzare un contesto plurietnico e pluriculturale: viene spontaneo riferirsi al brano di Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum il quale narra che Alzteco, duca dei Bulgari, nel 668 lasciò le sue terre e con il suo popolo si portò in Italia; a Pavia si presentò al duca Longobardo Grimoaldo, chiedendo terre in cui stanziarsi pacificamente con la sua gente. Grimoaldo lo mandò a Benevento, dove era duca suo figlio Romualdo, il quale accolse i Bulgari e concesse loro le “terre allora disabitate di Sepino, Bojano e Isernia e ordinò ad Alzteco di chiamarsi da quel momento con il titolo di gastaldo”.

Pagina aggiornata il 09/10/2021